Situato nell'antica città di Luxor, il complesso templare di Karnak è uno dei siti più straordinari e significativi dell'Egitto antico.
Questo vasto insieme di templi, cappelle e piloni si estende su oltre due chilometri quadrati.
Rappresentando non solo un capolavoro architettonico ma anche un centro spirituale dove venivano venerate alcune delle più importanti divinità dell'epoca.
Oltre alla sua monumentalità, Karnak affascina per la complessità delle sue strutture e per le innumerevoli decorazioni e geroglifici che raccontano storie di divinità, faraoni e della quotidiana vita sulle rive del Nilo.
Elementi che attirano migliaia di visitatori, molti dei quali arrivano anche attraverso una crociera sul Nilo, ansiosi di esplorare questo luogo carico di storia.
L'articolo offre una guida completa per esplorare il complesso templare di Karnak, toccando punti cruciali come la sua storia e importanza, la magnificenza architettonica e le principali divinità che vi erano venerate.
Si discuteranno inoltre l'unicità delle sue strutture, il ruolo dei faraoni costruttori, le scoperte archeologiche recenti e l'esperienza turistica complessiva a Karnak.
Ogni sezione è progettata per fornire al lettore una comprensione approfondita di questo sito UNESCO, permettendo di apprezzare pienamente il suo valore storico, culturale e architettonico, profondamente radicato nella terra d'Egitto.
Il Complesso Templare di Karnak, originariamente un piccolo santuario dedicato al dio Amon-Ra, ha subito trasformazioni significative nel corso dei secoli.
La sua storia inizia nel Medio Regno, sotto la XII Dinastia, quando fu costruito il tempio originale di Sesostri I.
Il sito ha continuato a espandersi e ad arricchirsi di nuove strutture fino alla XXX Dinastia, con ogni Faraone che ha lasciato il proprio segno, talvolta riutilizzando le costruzioni esistenti.
Il Tempio di Amon-Ra: Costruito durante la XVIII Dinastia sotto Thutmose I, questo tempio rappresenta uno dei momenti fondamentali dello sviluppo del complesso, con un recinto in pietra calcarea di circa 125 metri di lunghezza.
La Grande Sala Ipostila: Iniziata sotto Amenofi III e completata da Seti I e Ramses II, questa sala è famosa per le sue 134 colonne e rappresenta uno degli esempi più impressionanti di architettura monumentale egizia.
Akh-Menu: Conosciuta anche come la Sala delle Feste, fu aggiunta da Thutmose III e ulteriormente sviluppata durante le dinastie successive.
L'orientamento geografico del complesso ha due direzioni principali, da est a ovest e da sud a nord, con i piloni numerati in modo non sequenziale, ma piuttosto per comodità dagli archeologi.
Durante il Nuovo Regno, il Tempio di Karnak non era solo un centro di culto ma anche il cuore politico e amministrativo dell'antico Egitto.
Era il luogo dove i faraoni celebravano importanti cerimonie religiose, prendevano decisioni cruciali e ricevevano tributi dai territori conquistati.
Il complesso templare di Karnak rimane uno dei più grandi e significativi siti archeologici dell'Egitto, testimoniando non solo la grandezza architettonica ma anche l'importanza storica, religiosa e politica di questo luogo straordinario.
La grande sala ipostila di Karnak, situata nel Complesso templare di Karnak (precinto di Amon-Re), è un ipostilo risalente all'antico Egitto.
Questa sala copre un'area di 5000 metri quadrati. Il soffitto, ora crollato, era sostenuto da 134 colonne disposte su 16 file.
Le due file centrali erano più alte delle altre (con una circonferenza di 11 metri ed un'altezza di 26 metri). La decorazione dell'ala meridionale fu completata da Ramses II.
Successivi faraoni aggiunsero inscrizioni alle mura ed alle colonne, nei punti lasciati vuoti dai predecessori.
Tra questi vi furono Ramses III, Ramses IV e Ramses VI. Il lato settentrionale della sala è decorato con bassorilievi, ed è principalmente opera di Seti I.
Il lato meridionale fu completato da Ramses II con incisioni. Le mura esterne mostrano scene di battaglia, fatte da Seti I a nord e da Ramses II a sud.
Nonostante questi bassorilievi abbiano avuto funzione religiosa ed ideologica, sono importanti annotazioni sulle guerre condotte da questi re.
Con il termine pilone, dal greco pylòn che significa portale e dal nome egizio di bekhent, viene indicato nell'architettura egizia il torrione rettangolare dal cui varco monumentale si accedeva al sacro suolo del tempio.
Il pilone era uno degli elementi indispensabili nella costruzione di un tempio egizio attraverso il quale si accedeva al primo cortile con peristilio unico spazio dove poteva accedere il popolo nelle festività.
Costruito in mattoni o in pietra e di notevole altezza, presenta pianta rettangolare con forma trapeziodale rastremata verso l'alto e rifinita con modanatura a angolo.
L'interno generalmente vuoto presenta una serie di locali forse adibiti a magazzini oppure una scala che consente l'accesso alla terrazza.
Esternamente, quasi in cima, vi erano delle nicchie che sorreggevano i supporti, da due a dieci, per inserire alti pennoni con i loro stendardi ma questo numero dipendeva dall'importanza del tempio.
Sono state ritrovate costruzioni risalenti alla XII dinastia dove era edificato un solo pilone ma verso la XVIII dinastia divennero due tra i quali vi era inserito il portale del tempio.
L'unione dei due torrioni in alto sopra il portale rappresentava l'orizzonte Akhet.
Con il sovrano Thutmose III iniziò la decorazione dei piloni con rilievi raffiguranti scene di guerra ed ispirate alla Tavoletta di Narmer dove il sovrano tiene per i capelli il nemico ed è pronto a colpire con la sua mazza hedj.
Questo motivo sarà spesso ripetuto anche da altri sovrani perché considerato di magica protezione per il re e per l'Egitto.
Le decorazioni comprendevano anche la sconfitta del Caos rappresentato da animali come il coccodrillo o della consegna da parte del dio Amon al sovrano del khopesh a simbolo di protezione divina per il re.
Nel Nuovo Regno vennero edificati più piloni nello stesso tempio con altezza decrescente come nel tempio di Karnak che ne possiede dieci.
Il primo pilone del tempio misura, secondo Kent, 113 metri di lunghezza, 40 metri di altezza e 15 metri di spessore; presenta delle finestre e quattro nicchie dove erano fissati i pennoni alti 46 metri.
Il portale d'accesso al primo cortile era alto 19 metri, largo circa 7 metri e profondo 5 metri.
Da un punto di vista religioso, i piloni rappresentavano le colline dell'Orizzonte tra le quali sorgeva il dio sole.
Ma un'altra ipotesi identificava i piloni nelle due divinità di Iside e Nefti che come protettrici del parto assistevano al sorgere ed al tramonto del sole.
Nei pressi del tempio di Amon, a Karnak in Egitto, si trovava il più grande lago sacro di tutti i tempi.
Questo lago artificiale venne realizzato prelevando l'acqua del Nilo dal faraone Tuthmosis III, che regnò dal 1473 al 1458 a.C.
Questo bacino idrico misura ben 120 metri x 77 ed è completamente rivestito di un muro in pietra lavorata.
Inoltre ha una rampa di scale, che permetteva di scendere in acqua più agilmente.
Questo lago veniva utilizzato unicamente dai sacerdoti del culto per lavarsi e purificarsi durante alcuni riti propiziatori o in onore della divinità stessa.
Dalla XII alla XXX Dinastia, un periodo di oltre 1600 anni, ogni sovrano egizio ha lasciato il proprio segno nel Complesso Templare di Karnak.
Questi faraoni, utilizzando spesso le strutture preesistenti come cave di materiale o "usurpando" le costruzioni a proprio nome, hanno continuamente modificato e arricchito il sito.
La XII Dinastia, con il faraone Sesostri I, vide l'inizio della costruzione del tempio originale, mentre la XVIII Dinastia segnò significativi sviluppi con sovrani come Thutmose I e Amenofi III.
Che furono responsabili rispettivamente della costruzione del tempio di Amon e del terzo pilone, fondamentale per la realizzazione della Grande Sala Ipostila.
Thutmose I e il Tempio di Amon: Durante il regno di Thutmose I (XVIII Dinastia), fu costruito il tempio di Amon con un recinto in pietra calcarea lungo circa 125 metri.
Questo tempio segnò un punto di svolta nello sviluppo architettonico del complesso.
Amenofi III e la Grande Sala Ipostila: Il terzo pilone, eretto sotto Amenofi III, servì come base per la Grande Sala Ipostila, uno degli spazi più emblematici di Karnak.
Thutmose III e l'Akh-Menu: Thutmose III, celebrando la sua festa giubilare, aggiunse la cosiddetta "Sala delle Feste" a ovest del complesso, che sotto i successivi regni di Seti I e Ramses II fu trasformata nella Grande Sala Ipostila.
Ramses II: Conosciuto per la sua prolifica attività edilizia, Ramses II non solo aggiunse nuove strutture ma incise anche il proprio nome su molte delle opere preesistenti, lasciando una traccia indelebile nel complesso.
Horemheb e il riutilizzo dei materiali: L'area delimitata dai IX e X piloni, sotto il regno di Horemheb, mostra come antichi monumenti venissero riutilizzati come cave di materiale edile.
Questo riutilizzo includeva i "talatat" provenienti dal tempio di Aton, distrutto durante il regno di Akhenaton.
Questi interventi non solo dimostrano l'ingegnosità e la reverenza dei faraoni per i loro predecessori, ma anche la continua evoluzione del complesso di Karnak, che ha visto la sua forma cambiare e adattarsi attraverso i secoli, riflettendo le diverse epoche della storia egizia.
Il Viale delle Sfingi, che collega il Tempio di Karnak al Tempio di Luxor, è un esempio emblematico dell'unicità strutturale e della maestosità del sito.
Questo lungo corridoio, fiancheggiato da sfingi criocefale, simboleggia la protezione divina offerta da Amon ai suoi fedeli.
La via, inizialmente realizzata per volontà di Amenhotep III, ha subito trasformazioni significative nel corso dei secoli.
Farao dopo faraone ha modificato le sfingi e aggiunto edicole per le imbarcazioni sacre, mostrando come questo percorso non fosse solo una connessione fisica tra i due templi.
Ma anche un ponte tra il mondo terreno e quello divino, particolarmente evidente durante la celebrazione della festa di Opet.
Il complesso templare di Karnak, uno dei siti archeologici più imponenti dell'Egitto, offre ai visitatori l'opportunità di esplorare una vasta gamma di templi, obelischi e statue.
Per coloro che desiderano approfondire la conoscenza del sito, sono disponibili visite guidate che permettono di navigare attraverso il complesso e comprendere la sua storia e significato.
Le guide esperte raccontano dettagli affascinanti non solo sulla grande sala ipostila con le sue 134 colonne gigantesche, ma anche sulle altre meraviglie architettoniche del luogo.
Visitare Karnak può essere un'avventura indimenticabile, ma è importante essere ben preparati.
Si consiglia di indossare scarpe comode e di portare con sé acqua abbondante, poiché il sito è vasto e spesso esposto al sole.
È preferibile programmare la visita durante le ore mattutine o nel tardo pomeriggio per evitare il calore intenso del mezzogiorno.
Inoltre, i mesi autunnali e primaverili offrono temperature più miti, rendendo l'esplorazione più piacevole.
Il tempo necessario per visitare il complesso del Tempio di Karnak dipende dall'interesse personale per la storia e l'archeologia.
In genere, una visita completa può richiedere almeno 2-3 ore per esplorare i vari templi, cortili e strutture all'interno del complesso.
Tuttavia, per coloro che sono particolarmente affascinati dalla storia egiziana e desiderano esaminare ogni dettaglio con cura, potrebbe essere necessario più tempo.
Il termine "Karnak" è riconducibile all'antico egiziano e potrebbe derivare dalla parola "Ipet-Isut", che significa "il luogo più venerato".
Questo nome riflette l'importanza religiosa e culturale del sito come uno dei complessi templari più significativi dell'antico Egitto.
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L'Egitto offre una vasta gamma di opzioni di alloggio, in grado di soddisfare diversi budget e preferenze. Dagli hotel di lusso di alto livello come Movenpick, Hilton, Four Seasons e Sofitel, agli ostelli più modesti, ce n'è per tutti i gusti.
Anche gli hotel locali in Egitto sono disponibili in diversi stili e livelli di lusso, con un proprio sistema di classificazione. Anche se non seguono la scala internazionale delle 5 stelle, offrono comunque soggiorni confortevoli e piacevoli.
Puoi ottenere un visto per visitare la Giordania attraverso un'ambasciata o un consolato, sia presentando domanda online sul sito ufficiale del governo egiziano, sia contattando direttamente l'ambasciata o il consolato.
Si consiglia di presentare domanda per un visto almeno sette giorni prima della partenza.
È importante compilare correttamente il modulo di domanda e fornire tutte le informazioni richieste.
Sì, puoi usare la carta di credito in Egitto. Tuttavia, molte località potrebbero non accettarle, quindi è consigliabile portare anche del contante.
Assolutamente no, la lingua inglese viene studiata nelle scuole di tutto il paese. Di conseguenza, la maggior parte degli Egiziani che vivono nelle città la parla o almeno la comprende.
Puoi ottenere un visto d'ingresso per l'Egitto in diversi modi. La maggior parte dei viaggiatori deve applicare per un visto turistico, che consente soggiorni fino a 90 giorni. Alcune nazionalità sono esenti dal visto, mentre altre possono ottenerlo all'arrivo o online.
Tuttavia, se desideri rimanere a lungo termine, potresti dover richiedere un visto attraverso un'ambasciata o un consolato.
Assicurati di applicare per un visto almeno sette giorni prima della partenza. È possibile richiedere un visto online attraverso il sito web ufficiale del governo egiziano o tramite l'ambasciata o il consolato.
Assicurati di compilare correttamente il modulo di domanda e di fornire tutte le informazioni richieste.
Sì, l'Egitto è considerato una destinazione relativamente sicura per i turisti, compresi i viaggiatori solitari.
Le cabine sul ponte principale si trovano generalmente più in basso sulla nave, vicino al livello del mare.
Possono offrire una sensazione di movimento più pronunciata a causa della vicinanza all'acqua.
D'altra parte, le cabine sul ponte superiore sono situate più in alto sulla nave e possono offrire viste migliori.
Possono essere anche più vicine alle aree comuni come la piscina o il ristorante.
La scelta tra le due dipende dalle preferenze personali riguardo al comfort e alla vista.
Per quanto riguarda il volo, desidero informarti che hai diritto a 23 kg per persona in stiva e a 8 kg di bagaglio a mano per ogni persona.
Per i voli internazionali dipende dalla compagnia aerea, ma la maggior parte delle compagnie adotta le stesse regole dei voli nazionali.
La maggior parte dei monumenti, siti storici e musei in Egitto sono aperti dalle 9:00 alle 17:00. I siti storici all'aperto, come le Piramidi di Giza, sono aperti dalle 8:00 fino al tramonto.
Alcuni musei hanno orari di apertura mattutina, dalle 9:00 alle 16:00, orari serali, dalle 17:00 alle 21:00 o alle 22:00.
Durante il Ramadan, il mese sacro del calendario islamico, tenete presente che questi orari cambieranno significativamente.